La lombosciatalgia e i rimedi omeopatici

ernia del discoLa lombosciatalgia è definita essenzialmente un’algia monoradicolare, di origine vertebrale, scaturita da un conflitto fra il disco intervertebrale e la protuberanza radicolare. In buona sostanza, la radice del nervo viene compressa nel suo spazio interdisco apofisario. Oltre a questa causa, la lombosciatalgia può essere dovuta a strappi muscolari a livello paravertebrale, come anche a contratture muscolari; nella maggior parte dei casi, comunque, la causa la si ritrova in una sofferenza causata dal disco intervertebrale.

Quando il disco intervertebrale viene sottoposto a degli stress meccanici ripetuti ed intensi, la conseguenza sarà un’usura dell’intera struttura, portando quindi ad una deformazione o rottura, parziale o a tutto spessore. Ne consegue una lesione discale la quale può essere suddivisa in tre forme: bulging, considerata una deformazione del disco intervertebrale lieve, dove non troviamo alcuna rottura; protrusione, in questo caso troviamo una deformazione del disco intervertebrale il quale deborda fuori dalla sua sede, ne consegue una parziale rottura delle fibre interne dell’anulus; ernia discale, in questo caso, il più severo, abbiamo una rottura a tutto spessore dell’anulus con fuoriuscita di una parte del nucleo polposo, si avrà allora una ‘migrazione’ del nucleo polposo attraverso le fibre dell’anulus, solitamente questa migrazione avviene in direzione caudale. Le cause di una erniazione sono multiple: passiamo da una predisposizione congenita a condizioni tipicamente traumatiche durante attività sportive o svolgimento di professioni in cui la colonna vertebrale è sottoposta a violenti stress; non dimentichiamo condizioni in cui il soggetto è sovrappeso, è un fumatore o utilizza per lungo tempo mezzi motorizzati come i camionisti o rappresentati. Si tenga presente che un’ernia discale migrata richiederà quasi sempre un trattamento chirurgico o la nucleolisi.

Nella lombosciatalgia il dolore è percepito come un forte bruciore o come la sensazione di una morsicatura o di una lama che trafigge la zona dolente. Al dolore si associa la percezione di corrente elettrica e alterazione della sensibilità della cute, formicolii, riduzione o scomparsa della percezione del tatto o della percezione del caldo-freddo, riduzione della forza muscolare e del movimento di distretti degli arti inferiori, in ultimo cedimenti improvvisi degli arti inferiori.

In ambito osteopatico i trattamenti per migliorare le condizioni del paziente sono molteplici. In funzione della sintomatologia e della condizione patologica, nel suo insieme, ci permettono di decidere la strategia manipolativa più idonea. L’omeopatia può essere abbinata al trattamento osteopatico; il lavoro svolto da entrambe le discipline formano una sinergia tale da velocizzare il miglioramento della condizione, quindi, quando siamo in assenza di una lesione tale da imporre un immediato intervento chirurgico, l’associazione dell’osteopatia e dell’omeopatia è consigliato.

Esaminiamo ora i rimedi omeopatici più adatti alla cura della lombosciatalgia. E’ da precisare che quelli i quali verranno menzionati sono i più utilizzati e più idonei per un intervento d’urgenza. Al fine di ottenere una disamina facilmente leggibile, suddividiamo gli eventi legati alla lombosciatalgia in tre gruppi: evento traumatico, evento subordinato ad una condizione nevralgica e la sindrome paretica.

Evento Traumatico: in questo contesto vogliamo esaminare i rimedi propriamente traumatici (Arnica, Ruta e Hypericum), i rimedi con condizione infiammatoria (Aconitum, Belladonna e Arsenicum Album) ed infine i rimedi condizionati dalla modalità del dolore (Bryonia, Phytolacca e Rhus Toxicodendron). Iniziamo ad esaminare Arnica, rimedio che agisce fondamentalmente sull’apparato muscolare, dove provoca una sensazione di indolenzimanto, simile al sovraffaticamento fisico. Arnica risponde molto bene nelle emorragie da trauma fisico; irrita la cute, sviluppando manifestazioni eresipelatose e foruncolose. La sua azione è acuta e cronica, estremamente rapida e breve. Ci troviamo di fronte ad un soggetto sanguigno, pletorico, con il capo caldo ed il corpo freddo, facies arrossata e naso freddo. E’ aggravato dal tatto, dagli urti e dal movimento, dal freddo umido e coricandosi sul lato sinistro; ha miglioramento con applicazioni calde, coricato supino con gli arti divaricati. Oltre ad essere indicato quindi nei casi di mialgie, distorsioni, lussazioni, fratture e dolori intercostali, è un ottimo rimedio per le lombosciatalgie. Esaminiamo ora Ruta (per l’esattezza Ruta Graveolens, della famiglia delle rutacee). Questo rimedio agisce in modo elettivo sul sistema nervoso, l’apparato locomotore, il tratto digerente, le ossa, la cute e l’apparato genitale

Ruta Graveolens

Ruta Graveolens

femminile. Sull’apparato locomotore Ruta corrisponde ai dolori reumatici che coinvolgono il tessuto fibroso e tendineo; infiammazioni del periostio e della cartilagine con formazione di nodosità in questi tessuti. E’ utile quando troviamo soggetti con costituzione robusta, sanguigni, irritabili, inclini al cattivo umore, tendenti a stati depressivi di sera. Aggravato dal freddo umido, dal riposo con continuo bisogno di cambiare posizione, nelle lombalgie invece il soggetto trova beneficio stando coricati supini. L’eziologia è da ritrovare nei traumi, strapazzi muscolari e sforzi eccessivi come sollevare pesi troppo grandi. Miglioramento con il movimento ed il cambiamento di posizione. Una particolarità della lombosciatalgia: dolore che va dal dorso delle cosce, avvertito nelle ossa, come se queste fossero rotte, con aggravamento alla sera. Oltre alla lombosciatalgia, Ruta è indicato nelle manifestazioni reumatiche dei polsi, caviglie, regione lombare e cosce. La sua azione è sia acuta che cronica. Concludiamo questi primi rimedi traumatici con Hypericum (Hypericum Perforatum, o Erba di S.Giovanni, della famiglia delle Ipericacee). Questo rimedio interessa in modo elettivo il tessuto nervoso, specialmente il midollo ed i nervi sensitivi. E’ stato chiamato ‘l’Arnica dei nervi’ in quanto ha la proprietà di cicatrizzare i nervi. La tipologia omeopatica interessa soggetti colpiti o soggetti facilmente predisposti alla depressione a seguito di un trauma. E’ aggravato dal tatto, dall’aria fredda e dall’umidità, dalla nebbia e da tutti i cambiamenti meteorologici. Migliora invece rovesciando all’indietro il capo. Nel contesto di questo studio, l’eziologia è tipica dei traumi e delle ferite in cui venga coinvolto il tessuto nervoso (specialmente lo schiacciamento), come nel caso delle erniazioni. In casi di ernie e protrusioni, Hypericum non dovrebbe mai mancare come indicazione omeopatica. La sensazione è quella di una grande fitta, molto dolorosa. Come per Arnica, anche questo rimedio dovrebbe essere utilizzato in casi di traumatismo, come ferite dei nervi o ferite penetranti, fratture ossee particolarmente complicate. Vediamo ora i rimedi legati ad una condizione infiammatoria. Iniziamo con Aconitum (Aconitum Napellus, della famiglia delle Ranuncolacee), rimedio che interessa in modo particolare il segmento bulbo spinale ed i nervi sensitivi (in modo particolare i nervi cranici ed il trigemino). Il sistema motorio è eccitato, troviamo disturbi spasmodici e convulsivi, paralisi muscolare. In relazione alla lombosciatalgia, Aconitum diventa un importante farmaco antiflogistico, particolarmente utile nella prima fase del processo flogistico. La sua azione è primariamente di carattere acuta, con insorgenza di fenomeni violenti e rapidi, nelle manifestazioni circolatorie e nervose. Aggravato dall’aria fredda e secca, in una stanza calda e a causa di coperte calde, con il rumore e la luce, coricati sulla parte malata, il peggioramento lo si ha alla sera, di notte. Miglioramento con il riposo. Ci troviamo di fronte ad un soggetto incline alla paura, timore della morte, di eventi disastrosi. Oltre a ciò, risulta essere un ottimo rimedio per gli stati febbrili acuti con cute calda, secca e grande agitazione. Un altro rimedio è Belladonna (Atropa Belladonna, della famiglia delle Solanacee), farmaco che agisce in modo selettivo sul sistema nervoso cerebrospinale e sul simpatico. Stimola la zona psicomotrice. La sua

Belladonna

Belladonna

azione è tipicamente antinfiammatoria nei casi di rossore, calore e dolore, con pulsatilità vascolare. E’ un soggetto che in presenza di una malattia diventa molto nervoso ed irritabile, portato alla paura ed alla sfiducia, al sospetto. E’ aggravato dal freddo, al calore del sole, dalla luce e dai rumori, toccandolo; non tollera la posizione supina. Miglioramenti in posizione ortostatica, in una stanza calda e coricato con la testa alta. In condizione di febbre c’è il desiderio di acqua fredda con disgusto per il latte e la carne. Arsenicum Album è un altro interessante rimedio omeopatico per queste manifestazioni infiammatorie. Agisce su tutto l’organismo, sviluppando su tutti i tessuti una condizione infiammatoria con tendenza necrotica, specie per ciò che riguarda le mucose e per la cute. Sul sistema nervoso si manifesta una condizione di astenia e spossatezza alternata ad agitazione. Risponde molto bene a delle manifestazioni nevralgiche e nevritiche in quanto il rimedio evidenzia tremore, crampi e convulsioni con fenomeni paralitici degli arti, coinvolgendo particolarmente i muscoli estensori. La sua azione è sia acuta che cronica. Ci troviamo di fronte ad un soggetto debole, magro, sempre agitato, con cute fredda al tatto, facies pallida, scavata e cianotica; soggetto nervoso, molto agitato ed ansioso, irritato se lo si consola. Aggravamento di notte, con il freddo, coricandosi sul lato malato e con alimenti e bevande fredde. E’ migliorato invece dal calore e dagli alimenti e bevande calde. Quando c’è il dolore la sensazione è di bruciore intenso, come da un ferro incandescente. Nei casi di lombosciatalgia trova impiego quando si ha paralisi degli arti, crampi ai polpacci ed astenia muscolare. Vediamo ora i rimedi più utilizzati quando vi è dolore. Iniziamo con Bryonia (Bryonia Alba, della famiglia delle Curcubitacee), rimedio che interessa buona parte dei tessuti dell’organismo come i muscoli, i tessuti fibrosi, le sierose ed il tessuto sottocellulare. Nell’apparato locomotore assistiamo ad una infiammazione dei muscoli, dei legamenti, delle sinoviali, i quali contemplano un quadro dei reumatismi acuti e subacuti. E’ un carattere irritabile, molto passionale, intollerante alla contraddizione e suscettibile; soggetto vigoroso, temperamento biliare sanguigno, facies giallastra, negli stati acuti cianotica e calda. E’ aggravato con il movimento, anche il più piccolo, anche con un colpo di tosse, il tatto aggrava i dolori articolari, migliora con il riposo e l’immobilità e coricandosi sul fianco malato. I dolori sono pungenti, pizzicanti, lancinanti. L’azione di questo rimedio si accompagna sempre ad un aggravamento con il movimento, sia che si tratti di fenomeni dolorosi, sia di stati febbrili. Un altro rimedio interessante è Rhus Toxicodendron (della famiglia delle Anacardiacee). Agisce sulla cute, le mucose, il tessuto fibro-muscolare, il sistema nervoso cerebrospinale. Il tessuto fibro-muscolare è influenzato dalla sensibilità dolorosa, di stanchezza dei muscoli; il sistema nervoso cerebrospinale segnala un quadro di depressione, di prostrazione associato ad agitazione marcata. E’ un soggetto triste con pianto

Rhus Toxicodendron

Rhus Toxicodendron

verso sera con paura della notte; molto sensibile al freddo umido, predisposto alle distorsioni, ai dolori muscolari, irrigidito ed indolenzito dall’immobilità. Migliora con il movimento e il cambiamento della posizione (opposto di Bryonia), con il massaggio e la frizione; aggravato dal freddo umido, il contatto del bagnato, dalle bevande fredde, dall’immobilità e dall’inizio del movimento. Ricordiamo che Rhus Tox è innanzitutto un grande antireumatico, prevalentemente nei casi acuti. Risulta inoltre essere indicato nei casi di Herpes Zoster e Simplex. Vediamo ora Phytolacca (Phytolacca Decandra, famiglia delle Fitolaccacee), rimedio che agisce sulle sierose, il tessuto fibroso, le fasce muscolari, il periostio, le mucose e i linfonodi. La sua azione è primariamente acuta, con dolori in tutto il corpo, dolori del dorso, delle spalle, delle braccia, delle anche, sciatica e lombaggine, torcicollo e cefalea; dolori come di scariche elettriche. Nei reumatismi, Phytolacca deve essere comparato con Bryonia e Rhus Tox. E’ aggravato con il tempo umido ed il movimento, coricato sul lato destro; miglioramento con il tempo asciutto e caldo, il riposo e coricato sul lato sinistro.

Condizione Nevralgica: in questo gruppo possiamo individuare cinque rimedi: Kalmia Latifolia, Ledum Palustre, Colocynthis, Magnesia Phosphorica e Dioscorea. Iniziamo con Kalmia Latifolia (della famiglia delle Ericacee); questo rimedio agisce in particolare sul sistema nervoso cerebrospinale e simpatico, apparato locomotore e sulla cute.  Ci troviamo di fronte a nevralgie accompagnate da debolezza paralitica e da tremori; le nevralgie migliorano mangiando. Sono dolori lancinanti, folgoranti ed accompagnati o seguiti da intorpidimento e parestesie, che evolvono dall’alto verso il basso. Abbiamo un aggravamento con il movimento, coricato sul lato sinistro; miglioramento con il tempo nuvoloso, nebbioso e come già detto, mangiando. Ledum Palustre (della famiglia delle Ericacee), primariamente irrita in modo intenso l’intestino, provocando coliche e feci diarroiche con sangue. Sull’apparato locomotore provoca fenomeni flogistici a carico del tessuto fibroso e delle articolazioni, in questo caso ricorda molto il reumatismo gottoso. Abbiamo un aggravamento con il calore del letto e dei vestiti, con il movimento. Miglioramento con le applicazioni fredde, nonostante non vi sia grande calore vitale, immergendo i piedi nell’acqua fredda, con il riposo. La tipologia del dolore ricorda la contusione; sono solitamente dolori acuti che si dirigono dal basso verso l’alto; anche il reumatismo evolve dal basso verso l’alto. La lateralità è solitamente sinistra superiore, destra inferiore. E’ ideale per i traumi e le ecchimosi traumatiche persistenti. Colocynthis (Coloquintida, della famiglia delle Cucurbitacee) agisce sull’apparato digerente, il sistema nervoso sensitivo e l’apparato genitale. Nei sintomi guida abbiamo dolori nevralgici abbastanza violenti da far si che il malato si agiti senza posa, in alcuni casi alleviati dalla pressione locale e altre volte dal calore. Altro particolare interessante al nostro studio: dolore della coscia destra camminando come se il muscolo fosse troppo corto; nella sciatica abbiamo dolori parossistici, fitte dal sacro verso l’anca, nel cavo popliteo ed ai piedi. E’ un rimedio adatto a soggetti di cattivo umore, sempre indignati, intolleranti ai dolori, aggravati dalla collera e migliorati dalla forte pressione, piegandosi in due, ciò in funzione del fatto che la sua azione si concretizza  in manifestazioni algiche di tipo spasmodico. La Magnesia Phosphorica ha un’azione elettiva sulla cellula nervosa e per i disturbi del sistema nervoso sensitivo e motorio. In pratica diminuisce la tensione della muscolatura liscia. Utile quindi per lombosciatalgie, discopatie, emicrania, mal di testa con sensibilità al freddo, nevralgia. E’ un ottimo analgesico in casi di dolori penetranti, lancinanti, acuti, violenti e spasmodici. In pratica attenua l’eccitabilità dei centri vegetativi e mitiga la trasmissione degli impulsi nervosi ai muscoli. Secondo il dr. Schussler, è meglio se le compresse vengono sciolte in acqua calda e poi bevute. Aggravato con il freddo, l’aria e l’acqua fredda; migliorato con il calore locale, i bagni caldi e la pressione. I dolori sono crampiformi, improvvisi, folgoranti, irradianti, cambiano e scompaiono rapidamente. La Dioscorea (famiglia delle Asparaginee) agisce sul tubo digerente e sul sistema nervoso sensitivo.  Tipica la sciatica con senso di bruciore e di parestesia; dolori che compaiono solo con il movimento dell’arto, passando dalla posizione supina a quella seduta, miglioramento con il movimento e camminando all’aria aperta. Come sensazione abbiamo dolori acuti, intollerabili, taglienti, irradianti.

Sindrome Paretica: in questo gruppo troviamo Gelsemium, Causticum, Plumbum e Lycopodium. Iniziamo con Gelsemium (Gelsomino Sempervirens, della famiglia delle Loganiacee, gruppo delle Gelsominacee), la sua primaria azione è sul sistema nervoso vegetativo ed il sistema cerebro spinale. Sul sistema cerebro spinale la sua azione si suddivide in due parti: la prima è una fase di eccitazione con tremore, crampi e disturbi della coordinazione, la seconda è una fase

Gelsemium Sempervirens

Gelsemium Sempervirens

paretica dovuta all’influenza del rimedio sul cervello e sul midollo. Questo rimedio corrisponde a fenomeni nevralgici. In ambito del sistema nervoso simpatico si ha un’alternanza di simpaticotonia e di vagotonia, corrispondenti a sintomi di eccitazione emotiva e paralisi degli sfinteri, con manifestazioni febbrili. Sono soggetti emotivi, tremanti, predisposti alla paura che provoca la diarrea; il malato rifiuta che gli si parli, vuole essere lasciato solo. Aggravato dal caldo, dal movimento; migliorato con una abbondante eliminazione di urina, con il sudore, con l’uso di alcolici. Ci troviamo di fronte ad una ipereccitabilità neuromotrice con tremori, crampi, incoordinazione  motoria. In riguardo alla sindrome paretica abbiamo paresi muscolare, paralisi localizzati quali gli arti, gli occhi, la lingua, la gola, la vescica. Ribadiamo ancora la particolarità di Gelsemium: dominanza di uno stato vagotonico al quale si associano fasi di simpaticotonia, legata a ipersensibilità psichica che si manifesta con emotività, tremori e forme di paura. Causticum è un altro interessante rimedio paretico. La sua azione selettiva è focalizzata sul sistema nervoso, l’apparato respiratorio, digerente ed urinario, le mucose e l’apparato locomotore. Sui nervi troviamo un’azione suddivisa in due fasi: la prima è di eccitazione spasmodica in cui abbiamo tremore, contrazione muscolare e convulsioni; la seconda è di debolezza paretica in cui abbiamo paralisi locali. L’astenia è la sintomatologia nervosa del rimedio. L’apparato locomotore manifesta disturbi reumatici ad andamento cronico, con tendenza alla deformazione. Ci troviamo di fronte ad un soggetto nervoso biliare, vagotonico, astenico, magro, debole, estremamente sensibile al freddo; anziani con articolazioni irrigidite e paresi muscolari. Sono quindi due le caratteristiche predominanti di questo rimedio: la paresi e la rigidità fino all’anchilosi. Prima dello stato paretico abbiamo forme di spasmogenia. Causticum ha anche una buona azione sulle infiammazioni croniche e le mucose. Aggravamento con il freddo secco, la tramontana e bevendo caffè; miglioramento con l’umidità e bevendo l’acqua fredda. Plumbum esercita azione sul sistema nervoso nei settori cerebro spinale, sensoriale, vegetativo, apparato circolatorio, reni, apparato locomotore e sangue. La sua azione, comunque, è più marcata a carico del cervello e del midollo con fenomeni paralitici seguiti da disturbi atrofici degli stessi muscoli. L’apparato nervoso vegetativo è anch’esso influenzato da questo rimedio con azione sul plesso solare e con manifestazioni di enteralgia e stipsi spasmodica. E’ un soggetto magro e malato, emaciato, arteriosclerotico, tremante e freddoloso. Irritabile, taciturno e malinconico, ansia. Aggravato dal movimento e dall’esercizio fisico, migliorato dalle frizioni. Sensazione di dolori lancinanti, folgoranti e costrittivi. Utile per tutte le forme di artralgia nervosa e reumatismi cronici, gotta, sciatica cronica, crampi ed atrofia muscolare. Concludiamo con Lycopodium (della famiglia delle Licopodiali), uno dei rimedi più importanti della materia medica omeopatica. Si tenga presente che Lycopodium influenza praticamente tutti gli apparati organici, incluso la loro funzione. Si hanno eccellenti risultati sulle cervicalgie, dorsalgie e lombosciatalgie, torcicollo spasmodico, reumatismo cronico,

Lycopodium Annotinum

Lycopodium Annotinum

gotta cronica, crampi. Ci troviamo di fronte ad un soggetto nervoso biliare, uricemico con scarsa capacità fisica e con intelligenza viva. I dolori lombari migliorano spesso dopo l’emissione di urina. Vi è bruciore fra le spalle, sciatica destra con grande sensibilità al tatto, aggravamento coricandosi sul lato dolente, dolori plantari camminando. In ultimo si tenga presente che questo rimedio manifesta la sua patogenesi con insufficienza epatica cronica, condizione questa che spiega la dispepsia acida e gassosa, il colorito itterico, l’impregnazione colesterinica, predisposizione alla arteriosclerosi, manifestazioni uricemiche, la stasi portale con ectasie venose.

In conclusione di questo breve studio ricordiamo che la prescrizione del rimedio omeopatico è condizionata da molti fattori. E’ indubbia una corretta anamnesi del soggetto, ma particolarmente utile è la repertorizzazione del rimedio più adatto, sulla base dei sintomi e le caratteristiche del paziente. Il Repertorio del Kent ci permette di repertorizzare il rimedio omeopatico più adatto; esso è uno strumento di lavoro indispensabile per l’omeopata. L’esposizione dei rimedi sopra enunciati ha lo scopo di dare alcune informazioni guida sulle principali caratteristiche di ognuno d’essi. L’approfondimento di questi ed altri rimedi ci permette di aiutare ad alleviare la sofferenza di molti pazienti colpiti da patologie dell’intero rachide, in particolar modo delle lombosciatalgie.