Proprietà biologiche del tessuto osseo

Rappresentazione schematica di rimodellamento osseo

Rappresentazione schematica di rimodellamento osseo

Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, il tessuto osseo non è un tessuto stabile ma presenta continue trasformazioni più o meno cicliche che sono, nella specie umana, molto importanti e determinanti per lo sviluppo e l’accrescimento corporeo. Le componenti del tessuto osseo sono ritenute elementi labili, con riferimento alle strutture organizzate del tessuto: questa labilità non è legata ad una attiva moltiplicazione degli osteociti, ma è intesa come espressione di un complesso di fenomeni di sostituzione di lamelle ed osteoni che fin dalla istogenesi portano alla formazione delle strutture delle ossa: questi fenomeni si esplicano per un continuo adattamento delle strutture del tessuto osseo alle necessità funzionali delle singole ossa e metaboliche generali dell’organismo. A livello delle ossa ciò si realizza  con il rimaneggiamento  osseo (questo processo di rimozione del vecchio osso e deposizione di una nuova matrice ossea, per mezzo degli osteoclasti e osteoblasti, si concretizza nella crescita ossea, nei cambiamenti della forma dell’osso, nei suoi adattamenti alle sollecitazioni e nella riparazione delle fratture – Remodeling Basic Multicellular Unit). Con questo fenomeno il tessuto osseo non solo presenta tipiche proprietà meccaniche, ma rappresenta anche un enorme deposito di sostanze proteiche e sali minerali utilizzabili in varia maniera dell’organismo. Il tessuto osseo, come tutti i tessuti a funzione meccanica, deriva dal mesenchima attraverso diversi processi che differiscono nell’ambito del sistema scheletrico a seconda delle varie ossa. Il tessuto osseo si può formare con una modalità diretta nell’ambito di una preesistente porzione di mesenchima; oppure, per modalità indiretta su un preesistente modello cartilagineo.Il fenomeno di calcificazione si verifica durante la sintesi e l’organizzazione della sostanza fondamentale dell’osso; oggetto di calcificazione sono le singole fibrille collagene: nell’ambito della struttura delle fibrille troviamo sottili interstizi che diventano sede di nucleazione  dei sali di calcio che in questa sede costituiscono piccolissimi cristalli di struttura e dimensioni molto regolari. I principali responsabili di questo fenomeno sono gli osteoblasti, che si differenziano dai fibroblasti perché regolano l’accumulo di sali di calcio intracellulare, la sintesi di molecole lipoproteiche che legano tali sali sotto forma di cristalli aghiformi che vengono liberati nell’ambito della sostanza fondamentale, essendo contenuti in piccole vescicole emesse dalla superficie delle cellule.

La calcificazione di uno scheletro cartilagineo porta alla formazione di uno scheletro costituito da tessuto osseo a fasci intrecciati, detto tessuto osseo primario, che viene sostituito progressivamente dal tessuto osseo lamellare (tessuto osseo secondario). Questi fenomeni portano come conseguenza alla costituzione dello scheletro definitivo che deve subire fenomeni  di modellamento e di accrescimento, intimamente connessi allo sviluppo somatico dell’individuo. Successivamente, il tessuto osseo andrà a modificarsi in continuazione con il rimaneggiamento osseo, determinato da molteplici fattori di ordine generale dipendenti dal metabolismo generale dell’organismo e dalla sua regolazione ormonica.

Callo osseo a seguito di frattura

Callo osseo a seguito di frattura

Il tessuto osseo ha molteplici capacità riparative: a seguito di rottura o mancanza di sostanza, manifesta un’attiva proliferazione di elementi indifferenziati, in modo particolare da parte del periostio, con la formazione di una matrice organica che riempie le fratture e che viene successivamente calcificata sostituendo il cosiddetto callo osseo, formato da tessuto osseo intrecciato. Progressivamente questo osso primario viene sostituito attraverso fenomeni di rimaneggiamento, da tessuto osseo secondario lamellare osteonico, fino alla completa riparazione dell’avvenuto fenomeno patologico.