Lo sviluppo della personalità

Hebb

Donald Hebb

La nostra personalità è il risultato di una serie di ricordi, valori, credenze, percezioni ed atteggiamenti che proiettiamo nel mondo o nascondiamo dal mondo. La neocorteccia è la sede dell’identità personale; ogni individuo eredita le predisposizioni genetiche sotto forma di schemi sinaptici, inclusi quelli che formano il nucleo della nostra personalità. Ciò avviene quando siamo ancora dei feti o dei neonati in via di realizzazione di uno sviluppo. Ne consegue che abbiamo la tendenza ad ereditare tratti caratteristici, azioni, pensieri, atteggiamenti basati sull’emotività dei nostri genitori, questo perché ereditiamo i ricordi sotto forma di esperienze ripetute. Da ciò non possiamo escludere l’ambiente il quale agisce costantemente su di noi fungendo da strumento di formazione della personalità, o dell’identità, l’immagine di noi stessi, che poi è essenzialmente ciò che ciascuno di noi realmente è, il nostro “sé”.

Da questa breve introduzione comprendiamo che noi siamo, sinapticamente, la somma di tutto ciò che abbiamo appreso, sperimentato ed ereditato geneticamente, dal nostro concepimento ad oggi. Ricordiamo però che questo non è il nostro punto d’arrivo in relazione al nostro sviluppo. Il nostro cervello e la nostra mente non sono statici, ma eternamente mutevoli, sulla base della capacità del soggetto che decide di essere mutevole, questo è uno dei veri insegnamenti delle moderne neuroscienze, o più precisamente della “neuroplasticità”. Può sembrare semplicistico, ma tutto in realtà si riduce alla formazione di circuiti neuronali che creiamo, rafforziamo ed utilizziamo. Quindi, la ripetizione intensa della nostra intenzione ed attenzione come i ricordi che riviviamo, le azioni che ripetiamo, i pensieri che rafforziamo, le sensazioni che manteniamo vive e le abilità che consolidiamo esercitandole daranno vita a veri e propri cablaggi neuronali capaci di presentare chi realmente siamo. Ricordiamo che siamo liberi di scegliere quale mente e personalità vogliamo creare o cambiare a partire dai nostri cablaggi neuronali. Possiamo dar vita intenzionalmente a nuove combinazioni di reticoli neuronali cambiando la nostra mente e rendendo automatici qualsiasi abitudine neuronale che noi scegliamo di mettere in atto.

Quando inneschiamo ripetutamente dei pensieri che provengono dal nostro bagaglio di conoscenza o dalle esperienze acquisite del passato, la legge di ripetizione afferma che la continua attivazione di tali schemi di pensiero nel cervello daranno inevitabilmente origine ai nostri pensieri quotidiani. Secondo la ‘legge di Hebb’,  quando ripetutamente pensiamo allo stesso pensiero, giorno dopo giorno, andremo a cablare un’impronta talmente profonda da essere portati a pensare agli stessi pensieri con minor sforzo. La base è il rafforzamento dell’architettura neuronale la quale ci porterà, in modo sempre più facile, a pensare o fare azioni dopo ripetuti rafforzamenti.

La legge della ripetizione crea connessioni più forti e durature le quali ospitano diramazioni neuronali più sviluppate, adatte a comunicazioni ampliate. Utilizzando gli stessi reticoli neuronali, quindi gli stessi pensieri, questi si modificano in modo che le comunicazioni diventino più favorevoli. Un cablaggio di sistemi neuronali più raffinati produrrà una maggiore attività automatica. Alla fine, i nostri pensieri più comuni diverranno quelli più cablati a livello sinaptico che la nostra neocorteccia preserva.