Possibile impiego dell’omeopatia nella BPCO

Enfisema polmonare

Enfisema polmonare

La BPCO (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva) è una malattia caratterizzata da bronchite cronica o enfisema ed ostruzione al flusso aereo, generalmente progressiva, accompagnata da iperreattività bronchiale, parzialmente reversibile. Vi è un rapporto tra malattia polmonare cronica ostruttiva, bronchite cronica, enfisema polmonare ed asma. I pazienti che manifestano dei segni di bronchite cronica o di enfisema ma senza una chiara ostruzione del flusso aereo, hanno una di queste patologie o anche entrambe, ma non possono definirsi come componente di una BPCO. Possiamo ancora aggiungere che la maggior parte dei pazienti con BPCO, che per definizione hanno una ostruzione del flusso aereo, hanno segni sia di bronchite cronica che di enfisema. I pazienti affetti da asma, caratterizzato da una incompleta reversibilità dell’ostruzione bronchiale, sono considerati affetti da una forma di BPCO, chiamata bronchite asmatica o BPCO asmatica. Quelli con ostruzione bronchiale completamente reversibile, senza segni di bronchite cronica o di enfisema, sono affetti da asma, ma non da BPCO. Rivediamo, in sintesi, le tre patologie che compongono la BPCO:

  • Bronchite Cronica: è caratterizzata da una tosse cronica quando altre possibili cause, come le infezioni da Mycobacterium tubercolosis, il cancro del polmone o lo scompenso cardiaco cronico, sono state escluse;
  • Enfisema: è caratterizzato dalla dilatazione permanente degli spazi aerei distali ai bronchioli terminali con distruzione delle pareti e senza evidenza di fibrosi. La distruzione è definitiva come un’anormale dilatazione degli spazi aerei respiratori, l’aspetto ordinato dell’acino e dei suoi componenti è alterato e può essere perduto. L’enfisema è classificato secondo la parte dell’acino (tessuto respiratorio distale rispetto ad un singolo bronchiolo terminale) colpito dalla malattia in fase iniziale: l’enfisema
    Enfisema polmonare (vedi freccia in basso a destra)

    Enfisema polmonare (vedi freccia in basso a destra)

    panacinoso (PAE) colpisce tutto l’acino; l’enfisema centrolobulare (CLE) comincia nel bronchiolo respiratorio e si diffonde perifericamente, questo è il tipo più comune di enfisema dei fumatori e coinvolge le parti superiori e posteriori dei polmoni più gravemente  rispetto a quelle basali. Circa il 25% dei fumatori è affetto da enfisema CLE puro, l’altro 25% da enfisema PAE puro ed il rimanente 50% da entrambi. L’enfisema acinoso distale (enfisema subpleurico) si manifesta in sede subpleurica o lungo i setti fibrosi interlobulari; il resto del polmone è spesso risparmiato, in questo modo la funzione polmonare può essere ben conservata nonostante molte aree di malattia localmente grave. Questo tipo di enfisema, che interessa spesso gli apici, causa pneumotorace spontaneo nelle persone giovani e può produrre bolle giganti. Le bolle sono degli spazi aerei di diametro di circa 1 cm ed anche maggiore; queste possono diventare anche molto grandi, fino ad occupare un intero emitorace. Le bolle possono essere degli spazi completamente vuoti o delle aree di enfisema localmente grave attraversate da tralci di tessuto polmonare; le bolle che non sono parte di un enfisema generalizzato raramente diventano ampie abbastanza da comprimere l’adiacente tessuto polmonare e da compromettere gravemente la funzione polmonare.

  • Asma: è caratterizzata dall’infiammazione delle vie aeree che si manifesta con iperreattività bronchiale a diversi stimoli ed ostruzione bronchiale, reversibile spontaneamente o per effetto del trattamento; la reversibilità può essere incompleta in alcuni pazienti.

I principali fattori di rischio di questa patologia sono il fumo delle sigarette, l’inquinamento ambientale, l’iperreattività bronchiale ed il deficit di α1-antitripsina.

La bronchiolite respiratoria lieve, la più precoce lesione respiratoria descritta nei fumatori, non ostruisce il flusso aereo fino a che la lesione non diventa più grave ed è accompagnata da bronchiolite terminale. L’enfisema diventa evidente all’incirca contemporaneamente alla bronchiolite terminale. Entrambi progrediscono in gravità con l’avanzare della BPCO. Da ricordare che l’enfisema è la lesione predominate nella maggior parte dei pazienti con una BPCO terminale, mentre la bronchiolite contribuisce alla quota reversibile dell’ostruzione bronchiale attraverso fattori meccanici e produzione di mediatori che causano la contrazione della muscolatura bronchiale.

Clinica Omeopatica

In un contesto legato agli obiettivi da raggiungere in un trattamento farmacologico efficace, si deve mirare al raggiungimento di una migliore qualità di vita ed al controllo progressivo dello stato di malattia, inoltre ad un adeguamento delle attività fisiche intraprese dal malato. Trovandoci di fronte ad una patologia ad evoluzione lenta, progressiva e soprattutto irreversibile, i presidi terapeutici convenzionali come i cortisonici ed i broncodilatatori devono essere integrati con rimedi omeopatici i quali offrono un’ampia scelta terapeutica, che se ben gestiti ed integrati, forniscono quegli strumenti necessari per un corretto controllo della patologia. L’utilizzo dell’omeopatia nel trattamento di questa patologia, come tra l’altro in molte altre malattie tipicamente croniche, si orienta sulla capacità di migliorare la qualità della vita e di andare a modificare il ‘terreno’ del malato al fine di favorire l’evoluzione della malattia.

Uno studio attento ci porta a due tipologie di rimedi: uno tipicamente sintomatologico, orientato alla tipicità dell’espettorazione e dell’espettorato, ed uno mirato al terreno del malato.

Rimedi sintomatici: sono molti i rimedi che possono dare un contributo a questa condizione patologica. In questo contesto andremo ad esaminare i più conosciuti ed i più utilizzati. Iniziamo con Bryonia. Questo rimedio influenza selettivamente i diversi tessuti dell’organismo, in modo particolare le mucose digestive e respiratorie, i muscoli, i tessuti fibrosi, le sierose ed il tessuto sottocellulare. La sua azione sulle mucose produce una infiammazione secca o moderatamente essudativa. Nell’apparato respiratorio si sviluppa uno stato infiammatorio che può interessare tutte le parti dello stesso apparato: laringe, trachea, bronchi, polmoni e pleure. Le corrispondenze cliniche sono tosse secca, tracheite, bronchite acuta, polmonite, pleurite secca ed essudativa, nevralgia intercostale. Il paziente è aggravato dal movimento, dal freddo secco, migliorato con il riposo e coricandosi sul lato malato, desiderio di alimenti a base di carne, vino, caffè. Simile a Bryonia, abbiamo Arsenicum Album, rimedio che agisce su tutto l’organismo, sviluppando nei tessuti uno stato infiammatorio a tendenza necrotica, specie per le mucose e la cute. Osserviamo un’infiammazione con scarso catarro, intensa dispnea, tendenza all’ulcerazione. Questo rimedio trova interessante impiego in caso di enfisema, asma nervosa, flegmasie (trombosi venosa massiva) pleuro polmonari. L’azione di Arsenicum è fortemente tossica, riduce quindi profondamente la vitalità organica, manifestando una estrema debolezza, spossatezza, resa ancor più grave da una anemia contro la quale l’organismo cerca di difendersi con ansietà, agitazione, più marcata nelle ore notturne. Avremo allora aggravamento la notte da”1 alle 2, con il freddo, con alimenti freddi e bevande ghiacciate; miglioramento con il calore, specie dell’ambiente in cui si vive, con applicazioni calde. Rimedio utile per la dispnea da sforzo ed asmatiforme, prima e dopo la tosse. Altro rimedio molto utile per la dispnea è Kalium Carbonicum, rimedio che agisce elettivamente sul sangue, la nutrizione, l’apparato digerente e respiratorio e gli organi genitali. La mucosa gastrica e respiratoria presentano una diminuzione della vitalità funzionale, che si traduce in uno stato di secchezza abituale con manifestazioni catarrali dense. Avremo laringite catarrale, tosse spasmodica soffocante con espettorazione difficile, dispnea da sforzo con il minimo movimento, asma bronchiale e cardiaca aggravata dalle 3 alle 4, sensazione che i polmoni siano aderenti alle costole, bronchite, polmonite, pleurite, tubercolosi polmonare. Aggravamento fra le 3 e le 4 del mattino, dall’acqua e dall’aria fredda, dal tempo umido, coricandosi sul lato dolente, netto miglioramento con il caldo ed all’aria aperta; desiderio di dolci ed avversione per la carne ed il pane nero. Per quanto riguarda una espettorazione purulenta il rimedio elettivo è Hepar Sulfuris, in cui tutti i tessuti possono essere influenzati sotto forma di fenomeni flogistici a tendenza suppurativa ed ulcerativa. Troviamo un espettorato abbondante, particolarmente verso il mattino, crisi asmatiche che costringono a sedersi, grande debolezza nel petto che impedisce di parlare, abbondanti rantoli nel torace. Aggravamento con il freddo secco, le correnti d’aria; miglioramento con il caldo, desiderio di cibi acidi, disgusto per i grassi. Espettorato abbondante lo troviamo anche in Pulsatilla Nigricans; questo rimedio influenza tutte le mucose irritandole e producendo una escrezione catarrale che assume rapidamente un catarro denso. Tosse che si aggrava coricandosi e migliora rialzandosi. Aggravamento con il caldo, i luoghi chiusi, a letto, i cibi e le bevande calde; miglioramento all’aria fresca, applicazioni fredde, con il movimento lento, camminando lentamente; avversione per i cibi caldi, grassi, il maiale, il burro.

Rimedi di terreno: i rimedi di terreno ci permettono di intervenire in profondità nel quadro clinico nella sua totalità, particolarmente nei soggetti anziani. Precedentemente abbiamo analizzato Pulsatilla ed Arsenicum, due rimedi che possono essere intesi anche come rimedi di terreno. Un rimedio veramente utile è Silicea. Farmacologicamente Silicea agisce elettivamente sul sistema nervoso, le ossa, la cartilagine, i linfonodi, il tessuto connettivo. Tutti i tessuti e particolarmente il tessuto connettivo e le ossa sono predisposti alla flogosi suppurativa. Silicea svolge un importante ruolo sia nella prevenzione della suppurazione, sia nella eliminazione del pus e dei corpi estranei che alimentano questa suppurazione. Come corrispondenze cliniche troviamo corizza cronica, sinusite, laringite cronica, asma cronica, enfisema, bronchite cronica, emottisi, polmonite, ascesso polmonare, pleurite purulenta. Aggravato dal freddo, correnti d’aria, l’alcool; migliorato dal caldo e tempo asciutto, avvolgendosi caldamente, in riva al mare, diuresi abbondante. Causticum agisce sull’apparato respiratorio con irritazione specie della mucosa laringo tracheale e con disturbi spasmodici asmatiformi. La sintomatologia nervosa di questo rimedio si manifesta con astenia. Sulle mucose si osservano fenomeni d’irritazione e produzioni pustolose che evocano la natura herpetica. Natrum Sulfuricum corrisponde, secondo il dr. Schussler, ai disturbi del metabolismo dell’acqua intercellulare e all’eccesso di idratazione tissutale. Questo disturbo viene compensato patologicamente da drenaggi che si operano verso le mucose digestiva e respiratoria. Questo rimedio omeopatico assicurerebbe il riassorbimento dell’acqua tissutale nel circolo venoso. Le mucose degli apparati digestivo e respiratorio diventano sede di irritazione catarrale.