Rhus Toxicodendron e i reumatismi

rhus-toxicodendron-1886Rhus Tox agisce in modo elettivo sulla cute, sulle mucose, sul tessuto fibroso e muscolare ed il sistema nervoso cerebrospinale. Il tessuto fibroso muscolare ed aponeurotico è influenzato con manifestazioni di sensibilità dolorose, di stancabilità dei muscoli, di infiammazioni reumatiche, escludendo solitamente le sinovie. Il tessuto connettivo è sede di infiammazioni, con tendenza flemmonosa. Nella sfera linfatica si producono adeniti acute, specialmente cervicali. Sul tessuto osseo si osservano irritazioni periostali. Il sistema nervoso cerebrospinale manifesta un quadro di depressione e prostrazione, associato ad una agitazione particolarmente marcata. Si osservano dolori nevritici con paralisi periferiche (reumatiche). Fu Dufresnoy, di Valenciennes, ad utilizzare per primo i frutti di Thus Tox nel 1798 a fini curativi. Egli pervenne a questo utilizzo dopo aver visto un giovane che soffriva da più di sei mesi di Herpes ribelle, provocato dall’avvelenamento di questa stessa pianta. Dufresnoy la utilizzò con successo nelle malattie eruttive, nei reumatismi, nelle paralisi e anche nella amaurosi (perdita transitoria della vista).

L’utilizzazione più frequente e meglio conosciuta di questo rimedio è nella cura dei reumatismi. Rhus Tox corrisponde a numerosi disturbi che insorgono in seguito ad una esposizione al tempo freddo e umido, specie se il soggetto è in una fase di traspirazione o se si è bagnato, tipo sotto la pioggia. E’ sensibile all’aria fredda ed ogni suo disturbo viene peggiorato dal freddo e migliorato con il calore. Le grandi caratteristiche di Rhus Tox sono:

  • la rigidità, l’aggravamento con il freddo e l’umidità;
  • dolore all’inizio del movimento che tende a diminuire man mano che il movimento si prolunga, e dopo aver sgranchito le articolazioni.

Di quest’ultimo punto (miglioramento con il movimento) è una caratteristica primaria in Rhus Tox, anche se questa caratteristica non appartiene unicamente al rimedio, infatti altri rimedi idrogeni presentano la medesima modalità, specialmente ritrovata in Thuja e Natrium Sulfuricum. Da ricordare, comunque, che è presente inoltre una forte facilità a stancarsi, in quanto i muscoli sono direttamente interessati, e quindi questa fase di miglioramento con il movimento sarà di breve durata. Il soggetto, quindi, si stanca con molta facilità e ricomincerà a soffrire quando la stanchezza sopraggiunge; Rhus Tox si trova dunque aggravato dal riposo soprattutto di una certa durata, esempio al mattino quando si alza dal letto o se è rimasto a lungo seduto.

Dal momento che sono i tessuti fibrosi ed i tendini ad essere primariamente colpiti, troveremo in Rhus Tox sensazioni di rigidità dolorosa ai tendini, ai legamenti, alle articolazioni ed ai muscoli. Questi ultimi sopraggiungono in seguito ad uno sforzo violento, con esercizi muscolari prolungati, ad un raffreddamento, sia dopo aver sudato o essersi bagnato, come anche dopo un’esposizione all’aria fredda e/o umida. In seguito al suo continuo aggravamento con il riposo ed al miglioramento con il movimento, il malato Rhus Tox tende a soffrire di una agitazione costante. Questa agitazione finisce col ripercuotersi anche sul piano psicologico, divenendo un malato agitato nervoso. Non sopporta l’aria fresca e non ama scoprirsi a letto, dato che il calore lo migliora, ciò lo porta a coprirsi abbondantemente e a riscaldare moltissimo il luogo in cui si trova. Vi è gonfiore articolare doloroso, i tendini e i muscoli sono dolenti.

Rhus Tox è spesso indicato in situazioni di surmenage fisico, in presenza di sforzi disordinati e nelle contusioni, essendo in ciò vicino e complementare ad Arnica. Questi sforzi eccessivi o troppo prolungati hanno stancato il sistema tendineo e muscolare. Ecco perchè in caso di traumatismo sia Rhus Tox che Arnica devono essere subito utilizzati. E’ un rimedio indicato nelle nevralgie e nelle nevriti reumatiche, come anche nelle paresi sopraggiunte in seguito ad uno sforzo dopo il parto, dopo eccessi sessuali o dopo febbri.