Patogenesi di Luesinum

Treponema_sifilideL’agente patogeno della sifilide su scoperto nel 1905 da Schaudinn e Hofmann. Inizialmente fu chiamato Spirocheta Pallida, ma in seguito a causa delle sue caratteristiche morfologiche, gli venne dato il nome, tuttora conosciuto, di Treponema Pallidum. Questo batterio appartenente all’ordine delle Spirochete, si presenta sottile, a forma di filamento cilindrico, e dotato di flagelli posizionati all’interno della cellula batterica (endoflagelli). Questa particolare forma permette a questo batterio di avere una maggiore elasticità della parete batterica, permettendo movimenti “a molla” (rotazioni attorno all’asse longitudinale, movimenti circolari, a cavatappi). La sua struttura elicoidale permette al batterio di muoversi in un mezzo viscoso come ad esempio il muco. Questo batterio ha la possibilità di vivere senza un ospite solo pochi giorni in quanto non è in grado di creare i micronutrienti di cui ha bisogno per la sopravvivenza; è per questo motivo che l’essere umano è l’unico serbatoio naturale. E’ un batterio sensibile al calore, alle temperature secche ai raggi UV e sopporta male ambienti ricchi di ossigeno.

Il bioterapico Luesinum (o Syphilinum) viene preparato a partire dalle sierosità treponemiche delle ulcere sifilitiche: si tratta di un lisato corrispondente a 0,001 cc per centimetro cubo di sierosità triponemiche. Le origini storiche di questo rimedio le troviamo nel lontano 1830, anno in cui il dr. Johann Joseph Wilhelm Lux (nato nel 1777 a Oppeln), veterinario, che grazie ai suoi lavori e le sue esperienze, contribuì alla diffusione dell’omeopatia. Lux suggerì l’utilizzo terapeutico della secrezione di un’ulcera sifilitica come Nosodo eziologico. Sarà poi il dr. Samuel Swan (nato il 1814 a Medford, nel Massachusetts) a pubblicare la prima patogenesi nel Medical Adventice, (1880, vol.21, pp.123-142). La sperimentazione effettuata da Swan fu condotta su cinque persone (due donne e tre uomini) delle quali è stata resa nota l’identità, e poi successivamente su altri cinque pazienti, con identità anonima. La sperimentazione proseguì con il dr. Marrison, il dr. H.C. Allen e T.F. Allen.

Luesinum manifesta la sua azione terapeutica a livello del sistema nervoso, cortico-midollare, a livello dei visceri, vasi arteriosi, pelle, mucose e delle ossa, in particolar modo di quelle lunghe. La sua azione è maggiormente evidente in soggetti con intossicazione sifilitica, acquisita ed ereditaria. Troviamo alcune atipicità strutturali morfologiche come la macrocefalia, la struttura scheletrica irregolare, gestualità molto rigida e con una angolazione dei gomiti aperta all’indietro, troviamo poi mani flessuose, dita affusolate. A ciò non si dimentichi la tipica “triade di Hutchinson”, un insieme di manifestazioni tipiche che contraddistinguono la sifilide congenita, e cioè cheratite interstiziale, sordità neurosensoriale e una malformazione dentaria a livello degli incisivi. Queste caratteristiche contraddistinguono il luetismo fluorico, il tipo fluorico o fenotipo fluorico. La diatesi luetica ha come nosodo principale proprio Luesinum. Infatti la Lue deriva dall’agente tossico della sifilide. Attraverso la componente ereditaria, ogni individuo porta con sé una piccola componente luetica, quindi difficilmente risolvibile in modo completo. La Lue è sovente un accumulo delle diatesi precedenti. Un’alimentazione errata, come anche un modo di vivere irregolare porta alla degenerazione del corpo, trascinandolo verso la Lue. La chiave luetica la si trova nel sistema ormonale che è mal funzionante a causa delle tossine sifilitiche. L’alcolismo diventa una causa di acquisizione, come tra l’altro tutte le droghe, inoltre tutto ciò che ha rapporto con la funzionalità del cervello come i calmanti, i narcotici, gli psicofarmaci, i barbiturici, le anfetamine.

Vediamo ora la tipologia di Luesinum. Constatiamo primariamente la tipologia di soggetti con una forte labilità neuro-psichica. Umore mutevole, stereotipie (ripetizione continua degli stessi gesti, stessi tic, stesse parole), rigidità in seguito a dolori tendinei ed ossei, in particolar modo delle ossa lunghe che peggiorano di notte. L’adulto presenta una deficienza muscolo-adiposa, si ritrova dimagrito con la perdita dei capelli, mancanza di memoria, spossatezza fisica e timore della notte quando tutti i suoi disturbi si aggravano. Il bambino, o meglio il periodo che va dall’età natale a quella della pubertà, ha un aspetto di “piccolo vecchio”, fronte e viso grinzosi, gli occhi sono affossati nelle orbite con bozze frontali sporgenti, denti zigrinati, tibie a forma di lama di sciabola, mingherlino, gracile, più o meno apatico; a scuola grande difficoltà con la matematica e la grammatica. Il sistema neuro-psichico è caratterizzato dalla prostrazione mattutina. L’adulto diventa nervoso, indifferente, apatico, manifesta un leggero tremolio alle mani quando stende le braccia, alcuni gesti si fanno maldestri e ciò lo esaspera. La particolarità è che tutti i malesseri si aggravano di notte ed il malato si sveglia spossato al mattino. C’è la paura di impazzire, della paralisi e di avere un male inguaribile; stato depressivo accompagnato dalla paura della rovina finanziaria. Si lava ossessivamente le mani continuamente a causa della sua paura dei microbi. Il bambino presenta una crescita ritardata, turbe statiche della colonna vertebrale, ritardo intellettuale. Rimanere in riva al mare lo aggrava mentre migliora in montagna. In relazione al dolore, troviamo dolori cefalici, di tipo lineare, che si estendono da una tempia all’altra, persistenti, profondi. Dolori occipitali come se gli si asportasse la calotta cranica, dolori ossei lancinanti, che peggiorano di notte, e che aumentano e diminuiscono progressivamente, dolore pressorio alla parte alta dello sterno. Dolori oculari, violenti, lineari, che si estendono da un occhio all’altro con peggioramento di notte con fotofobia e lacrimazione, dolore e rigidità dei muscoli dorsali.

In ultimo, vediamo ora le modalità e una breve diagnosi clinica. Abbiamo aggravamento durante la notte a letto, in riva al mare e con i temporali, durante il periodo invernale. Il miglioramento avviene durante il giorno, con il movimento lento, con la permanenza in montagna; lateralità destra. Per quanto riguarda la diagnosi clinica, iniziamo con l’adulto: disturbi cortico-viscerali della sifilide terziaria e della sifilide ereditaria. Le sindromi patologiche sono tipiche di un fluorico o fosfo-fluorico, senza dimenticare l’etilismo, le tossicodipendenze e la senescenza precoce. A livello osseo riscontriamo ulcerazioni e necrosi ossee, carie vertebrali, cisti ossee, malattia di Paget, reumatismo fibroso. Nel bambino troviamo ritardo psicomotorio, ritardo scolare; instabilità caratteriale con aggressività, collera, fughe, tendenza a diventare adolescenti con problematiche asociali. Da non trascurare, in questo contesto, il rachitismo, osteocondrite giovanile, osteite sifilitica dei neonati, osteonecrosi idiopatica dell’epifisi posteriore del calcagno.